Casa, dal 2025 le tasse saranno un salasso: lo Stato ne chiede sempre di più | Se ce l’hai sbarazzatene subito
Il costo di mantenimento di una casa è sempre stato molto alto, ma con la nuova Legge di Bilancio, il carico sulle spalle degli italiani potrebbe aggravarsi ulteriormente.
Già prima della crisi che ha portato a numerose difficoltà economiche, mantenere una casa non era semplice, ora però la situazione sembra diventata insostenibile.
Le persone si trovano spesso a dover far quadrare i conti per poter affrontare costi come la manutenzione, le bollette e soprattutto le tasse. L’instabilità economica e l’aumento dei prezzi incidono ulteriormente sul totale delle spese, lasciando poco margine di respiro per chi è proprietario di immobili.
Fortunatamente, il Governo nel tempo ha cercato di bilanciare la situazione, ponendo maggiore libertà a chi possiede una sola casa, quella in cui vive abitualmente.
I proprietari di un’unica abitazione, ad esempio, spesso non devono affrontare spese come la tanto odiata IMU, e hanno diritto a sgravi fiscali maggiori. Per chi, invece, possiede una seconda casa, il discorso è diverso e le prospettive non sono rosee.
Aria di cambiamenti per i proprietari delle case
Con la nuova legge di bilancio, le cose si complicano ulteriormente per i proprietari di seconde case, infatti, avere un secondo immobile viene considerato come un’opportunità di investimento che, dal punto di vista fiscale, richiede maggiori contributi rispetto alla prima abitazione.
Anche se molti italiani riescono ad acquistare una seconda casa in cui poter passare le vacanze in tranquillità, per lo Stato quell’immobile rappresenta una possibilità di guadagno tramite l’affitto o l’affitto breve, perciò comporta necessariamente dei costi extra.
Tutte le tasse della casa dal 2025
L’acquisto di una seconda casa comporta costi in più, senza possibilità di beneficiare degli sgravi fiscali previsti per la prima abitazione. Ecco la lista completa:
- L’IMU è una tassa comunale che pesa sulla seconda casa, con un’aliquota variabile dall’8,6 al 10,6 per mille del valore catastale. Sebbene questa tassa non sia applicabile sulla prima casa, tranne nel caso degli immobili di lusso, per la seconda casa è inevitabile;
- La TARI, ossia la tassa sui rifiuti, è dovuta su tutti gli immobili posseduti, indipendentemente che siano abitati o vuoti;
- La seconda casa è anche soggetta all’IRPEF, ma solo se situata nello stesso Comune della casa principale e non locata, concorrendo al calcolo della base imponibile per metà della rendita catastale.
Infine, anche le spese di ristrutturazione saranno più alte, infatti la detrazione scenderà al 36%, contro il 50% della prima casa. Anche chi ha usufruito del superbonus potrebbe trovarsi a pagare di più per via dell’aggiornamento della rendita catastale.