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Conti correnti sotto attacco, senza che tu lo sappia controllano ogni tuo movimento | Attento al bancomat

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Conto sotto controllo – dovatu.it – pixabay

Complici le ultime notizie sul tema, ad oggi sempre più persone si interrogano sulla protezione dei propri dati bancari, preoccupate di non poter difendere i propri risparmi da truffe sempre più sofisticate.

La situazione attuale di instabilità economica ha impattato molto negativamente sulle tasche delle famiglie italiane e l’idea che i dati personali possano finire nelle mani sbagliate non fa altro che accrescere uno stato di inquietudine.

Truffe bancarie, spesso basate su e-mail o SMS ingannevoli, sono all’ordine del giorno e in questi casi anche un piccolo errore di valutazione può aprire la porta a criminali informatici, che riescono ad accedere ai conti correnti e sottrarre denaro senza lasciare tracce evidenti.

Nonostante questo però, i correntisti temono anche altre incursioni non autorizzate, senza nemmeno esserne informati.

Conti bancari sotto attacco: chi sono i colpevoli?

Per quanto riguarda le truffe, perdere la privacy del proprio conto è più semplice di quanto si pensi. Tramite degli espedienti che si basano sulla manipolazione, i malintenzionati sono in grado di convincere le vittime a immettere i propri dati d’accesso in pagine finte in grado di registrare ogni movimento degli utenti.

In questo caso, l’accesso è puramente illegale, ma esistono anche delle situazioni in cui sono direttamente degli enti ufficiali a controllare e monitorare le transazioni, sia in entrata che in uscita. Questi accertamenti mirano a individuare possibili incongruenze tra il denaro presente sui conti correnti e lo stile di vita del titolare. Si tratta di verifiche che riguardano non solo i privati cittadini, ma anche professionisti e imprenditori.

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Conto corrente a rischio – dovatu.it – pixabay

Chi può controllare i conti correnti?

Diversi enti statali hanno l’autorizzazione a consultare i conti correnti dei cittadini per garantire il rispetto delle normative fiscali. L’Agenzia delle Entrate, ad esempio, può raccogliere informazioni sui rapporti bancari tramite le banche stesse, accedendo a conti deposito, investimenti, titoli e carte di credito. Questo tipo di controllo serve a verificare la coerenza tra le dichiarazioni fiscali e il reale patrimonio.

Anche la Guardia di Finanza ha il compito di esaminare i saldi dei conti, i movimenti e la giacenza media, spesso concentrandosi su operazioni in contanti e bonifici ricevuti, in cerca di segnali che possano indicare irregolarità. Oltre a loro, anche le amministrazioni locali, come comuni, province e regioni, possono controllare i conti per facilitare la riscossione dei tributi, mentre i creditori, previa autorizzazione di un giudice, possono ottenere informazioni sui saldi per recuperare eventuali debiti.