L’istruzione è da sempre uno dei pilastri su cui si costruisce il futuro di una nazione e in Italia, il complesso compito di istruire i più giovani spetta agli insegnanti, che si sono ritrovati con una brutta sorpresa sul cedolino del mese.
Gestire una classe, preparare le lezioni, correggere compiti e partecipare a continui corsi di aggiornamento sono solo alcune delle attività che richiedono uno sforzo costante ma nonostante tutto questo, il compenso ricevuto a ottobre non è all’altezza delle aspettative.
Il pagamento del mese, infatti, è risultato inferiore a quanto previsto, lasciando i docenti e il personale scolastico delusi e preoccupati.
Le motivazioni di questa riduzione sono complesse, e le principali cause sono due.
La prima ragione che ha portato a una diminuzione degli stipendi di ottobre riguarda il Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (Fis). Questo bonus era stato erogato a settembre, suscitando inizialmente entusiasmo tra i docenti e il personale Ata. Questo mese però, i lavoratori hanno visto una decurtazione molto elevata nei loro compensi. Il motivo? L’assenza della decontribuzione prevista sugli emolumenti di ottobre ha determinato un taglio, che in alcuni casi ha superato i 100 euro.
La situazione ha creato un paradosso, infatti chi aveva accolto il bonus del Fis come un miglioramento si è ritrovato con uno stipendio inferiore rispetto al mese precedente. Gli unici esclusi da questa situazione sono i presidi, che non hanno subito alcuna modifica.
Oltre alla questione del Fis, un’altra notizia negativa ha colpito i docenti nel corso del 2024, ovvero la riduzione dell’importo della Carta del Docente. Questo bonus, pensato per sostenere la formazione continua degli insegnanti, quest’anno scenderà da 500 a 425 euro. La misura è stata giustificata dal Governo vigente come parte di un piano più ampio per finanziare nuove iniziative, tuttavia, questo taglio non è l’unico previsto: entro il 2027, l’importo della Carta sarà ulteriormente ridotto a 400 euro.
La riduzione della Carta del Docente ha causato una preoccupazione molto alta tra i sindacati, che giustamente temono che questo ridimensionamento possa compromettere l’aggiornamento continuo del personale scolastico, soprattutto considerando che tagliare risorse destinate alla formazione potrebbe avere un impatto negativo sulla qualità dell’insegnamento. In più, va anche considerato che i docenti si trovano spesso a dover pagare di tasca propria per partecipare a corsi di aggiornamento o per acquistare materiali didattici. La riduzione della Carta del Docente quindi si aggiunge a tutta una serie di brutte notizie ricevute dalla categoria.