Il clima è impazzito, e anche l’autunno 2024 non fa eccezione, tanto che in molte parti d’Italia, le temperature sono già in forte calo, portando le famiglie a sperare nell’accensione anticipata dei riscaldamento.
Per quanto le condizioni meteorologiche possano sembrare rigide però, non è possibile accendere i riscaldamenti quando si vuole, infatti la legge è molto chiara a riguardo, e accendere gli impianti termici prima del tempo può portare a multe salate.
Questo regolamento statale è stato introdotto principalmente per ridurre l’impatto ambientale e combattere l’inquinamento, due problematiche che hanno da tempo ricoperto il ruolo da protagonisti nelle discussioni governative.
Il riscaldamento rappresenta infatti una delle principali fonti di consumo energetico e di emissioni di CO₂ e la necessità di ridurre l’impatto ambientale ha portato alla creazione di un regolamento chiaro e preciso che stabilisce quando e per quanto tempo è possibile utilizzare gli impianti di riscaldamento, in base alla zona geografica di residenza. Ma nonostante il freddo improvviso, accendere il riscaldamento fuori dai tempi consentiti non è una scelta saggia, né tantomeno legale.
Le direttive valgono sia per chi possiede un impianto autonomo, sia per chi vive in un condominio dotato di riscaldamento centralizzato e il periodo di accensione dei riscaldamenti varia in base alla zona climatica di appartenenza, ognuna regolamentata da date e ore giornaliere di utilizzo specifiche. Ecco come sono stati suddivisi i territori:
Accendere i riscaldamenti prima della data stabilita o mantenerli accesi oltre il numero massimo di ore giornaliere può comportare multe amministrative piuttosto elevate, che variano da 500 a 3.000 euro, a seconda della gravità dell’infrazione. E’ anche importante ricordare che anche la temperatura è stata regolamentata e non può superare i 20 gradi. In particolare, le multe si applicano nei seguenti casi: