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Pensioni, nuovo aumento in vista: chi smette di lavorare percepisce un assegno mai visto prima | Tutte le cifre

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Assegno pensionistico in aumento il prossimo anno – depositphotos – dovatu.it

Gli assegni pensionistici stanno per ricevere una rivalutazione molto importante. Questa novità, che riguarda tutti i cittadini, verrà attuata a partire dal 2025.

Con il passare del tempo e con l’inflazione che incide sul potere d’acquisto, gli importi delle pensioni vengono rivisti e adeguati per garantire una sicurezza economica ai pensionati, così da mantenere invariato il potere di acquisto.

L’assegno mensile può subire incrementi sia in maniera straordinaria che periodica. Infatti è noto che, in vista della tredicesima e della quattordicesima, l’accredito subisce un raddoppio, donando un po’ di respiro in vista delle festività.

In più, lo Stato italiano prevede anche dei bonus occasionali per i pensionati, che vengono elargiti una tantum per aiutare ad affrontare spese extra personali che mediche. Questi interventi servono a garantire un sostegno economico a chi vive con maggiori difficoltà, tuttavia tra pochi mesi si attiverà uno strumento grazie al quale verranno aggiornati tutti gli importi, allineando i trattamenti pensionistici all’inflazione odierna.

Cos’è la perequazione delle pensioni?

Ogni anno, sulla base dei dati ISTAT, lo Stato italiano rivede l’importo delle pensioni affinché l’inflazione non incida troppo negativamente sul potere di acquisto. Tale meccanismo viene chiamato perequazione e consiste nel ricalcolo dell’importo al fine di adeguarlo all’aumento dei prezzi al consumo.

Tuttavia, è importante notare come la perequazione non si applichi in modo uguale a tutti i trattamenti pensionistici, infatti varia in base all’importo ricevuto. L’obiettivo è infatti quello di sostenere soprattutto chi vive con maggiori difficoltà e con accrediti più bassi.

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Aumento pensionistico dal 2025 – fonte: pixabay – dovatu.it

Tutti gli aumenti del 2025: le cifre aggiornate

Tra pochi mesi alcune persone riceveranno gli importi con una maggiorazione dell’1,6% per effetto di questo ricalcolo. Quindi, per fare un esempio, chi riceve 1000 euro al mese, otterrà un aumento di 16 euro, mentre chi ne percepisce 2000 vedrà la pensione aumentare di 32 euro.

Con l’aumento degli importi però, diminuirà gradualmente il bonus annuale. Ciò si traduce in un aumento dell’1,44% per chi riceve un assegno da 2100 euro, che si riduce all’1,2% sopra i 2600. I più fortunati, a cui spettano oltre 3100 euro lordi al mese, riceveranno un aumento limitato allo 0,8%. Anche se tali percentuali risultano essere minime se prese singolarmente, su base annuale si tratta di un aumento anche superiore ai 300 euro, un aiuto importante per sopravvivere all’aumento costante dei prezzi delle bollette di acqua, luce e gas, degli alimenti, delle visite mediche e di tutti i servizi.