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Spesa, il carrello costa sempre di più: l’inflazione non c’entra niente | Questi prodotti costano un occhio della testa

Spesa – pixabay – dovatu.it

L’inflazione e il generale aumento dei prezzi hanno creato molti problemi alle famiglie e ai loro risparmi. Tuttavia, queste non sono le uniche motivazioni che influiscono sul costo finale della spesa. 

Molti fattori sottovalutati sono altrettanto colpevoli nell’aumento della spesa. Uno degli errori più comuni è quello di non controllare il prezzo al chilo, infatti molte volte l’attenzione si concentra sul prezzo finale del prodotto, senza considerare che il formato più piccolo, apparentemente più economico, può avere un prezzo al chilo molto più alto rispetto a un formato più grande.

Questa disattenzione, se ripetuta costantemente, può portare a un notevole spreco di denaro. Un altro errore risulta essere invece l’opposto, quando si acquistano confezioni grandi di prodotti deperibili, i quali non vengono utilizzati per intero. In questo caso, si spreca non solo denaro, ma anche cibo e risorse.

Ciò non è tutto, infatti molti consumatori si fanno attrarre da offerte e sconti senza analizzare a fondo il valore reale di quanto messo nel carrello. Le promozioni possono spingere a comprare articoli non necessari, svuotando il portafogli una volta giunti alla cassa.

Tasse nascoste che fanno salire i prezzi

Oltre ai costi di produzione e distribuzione, alcuni prodotti alimentari variano notevolmente di prezzo a causa delle tasse specifiche. Una delle più discusse degli ultimi tempo è la sugar tax, che è stata introdotta a luglio in forma ridotta, con lo scopo di scoraggiare il consumo di bevande zuccherate.

L’aumento è stato stabilito a 5 euro per ettolitro per i prodotti finiti, aumentando così di molto il prezzo finale di bibite zuccherate e succhi di frutta. Spesso, i consumatori non si rendono conto delle modifiche al prezzo, per questo motivo ci si ritrova a pagare più del necessario.

Spesa alimentare – depositphotos – dovatu.it

Sugar Tax e “Tassa Frigo”: due nemici dei carrelli

Un’altra tassa meno conosciuta ma molto impattante sugli scontrini è quella del frigorifero. Questo aumento viene applicato ai prodotti che vengono venduti refrigerati, come latticini, carni e bevande fresche. All’interno dell’aumento del prezzo, che può raggiungere anche i 20 centesimi, rientra il costo dell’energia necessaria per mantenere questi articoli a basse temperature.

Per evitare di incappare in questi cambiamenti, è importante acquistare in modo consapevole, creando liste della spesa ben delineate ed evitando gli sprechi alimentari. Risulta poi importante controllare sempre il prezzo al chilo, confrontando i formati e scegliendo al meglio in base alle proprie esigenze.